#Cesco60 rischia lo stop a Valencia per “la Settimana”

 

 

 

 

 

 

Continua imperterrito il lavoro di Pelò nel garantire al mondo intero la lucidità dell’atleta Daniele Cesconetto, intento nella realizzazione del guinness  di 60 maratone in 60 giorni su tapis rulant, attraverso semplici ma insidiose domande che nascondono trabocchetti.

Di seguito domande e risposte della settimana con la sorpresa di un incespicamento  inatteso che vogliamo credere sia a causa della fame visto che l’atleta ha risposto in attesa dell’arrivo di un indefinito numero di pizze da asporto

1- la gatta frettolosa che ha fatto i gattini ciechi è sempre la stessa che ha lasciato lo zampino nel lardo ?

1- ho raccolto tutte le prove e sto ascoltando i testimoni. A breve ti farò sapere.

2- a completamento di questa settimana faresti una sfida a “settimana” (attenzione che questa richiede una grossa lucidità)

2- certamente. Sono sempre pronto per partire. 

In occasione di questa risposta il Dott. Psichiatra Gelmino Perlopiù ha messo in dubbio la lucidità del Campione Veneto che probabilmente non ha carpito Il riferimento al vecchio gioco “la settimana” conosciuto anche come campana.  https://it.wikipedia.org/wiki/Campana_(gioco). 

Grazie alla richiesta di un infervorato Pelò , il dott. Gelmino ha soprasseduto ai suoi intenti dannosi ritirandosi a mangiare una pizza coi peperoni

3- Cristiano Malgioglio ha prenotato un accompagnamento al maratoneta cesconetto, ha espressamente chiesto che il suo tapis rulant sia messo dietro al tuo, ….. pensi ci sia un secondo fine ?

3- vista la numerosa partecipazione, abbiamo aggiunto talmente tanti i tapisroulant che dietro di me non c’è posto.

4- Ora che sei arrivato a Valencia, lo sai che se non arrivi a lisbona devi tornare indietro a piedi?

4- ho deciso di ritornare in bicicletta. Spero di trovare una buona occasione … per rubarla. Non mi sono portato nemmeno 1€.

5- hai rifiutato di correre sul palcoscenico dell’ariston perché temevi che Maria De Filippi di battesse, ora che sanremo è terminato possiamo svelare la cosa o aspettiamo che esca novella 7000 ?

5- a dir la verità ho deciso di non correre all’ariston perchè sul tapis si suda un casino e non mi sembrava il caso con tutta quella gente in giacca e cravatta che mi guardava.

6- è vero che il chiodo fisso può sostituire il numero fisso causando però operazioni più dolorose ?

6- in questo periodo lo può sostituire tranquillamente. 42.195 cambiando i fattori il risultato non cambia.

7- se ti chiamassero per un cameo penseresti di fare un apparizione o mangiare qualcosa ?

7- mi offro volontario per mangiare qualcosa. I sacrifici qualcuno li deve pur fare.

Grazie Cesco

Domani Arriva Sempre

Andrea Pelo di Giorgio

Joy Club 6060
Daniele Cesconetto, dopo 36 Maratone Joy Club 6060 è “arrivato” quasi a Valencia
E Daniele incontra il codice dei Samurai e svela gli esercizi di stretching

San Vendemiano, 12 febbraio 2017

Gentili Redazioni,
Joy Club 6060, il viaggio di Daniele Cesconetto, ha raggiunto la Maratona numero 36 su tapis roulant, in altrettanti giorni, dall’8 gennaio scorso, per raccogliere fondi per la Via di Natale ONLUS di Aviano (PN).
La strada per arrivare alla numero 60, mercoledì 8 marzo, è ancora lunga 24 volte la distanza della Maratona, 42 km e 195 metri.

Daniele ha percorso 1.519 chilometri e 02 metri complessivi e ha concluso ogni Maratona sempre entro le 7 ore di tempo, assegnate dal Guinness World Record per completare le prove giornaliere e tentare così di fissare il record di questa specialità di corsa.
La media di tempo impiegato per concludere la Maratona su tapis roulant è di 4 ore e 29 minuti. E in questa settimana, nella Maratona numero 35 di sabato 11, Daniele ha la Maratona più veloce di Joy Club 6060, arrivando alla fine della distanza regina in 4 ore e 19 minuti.

Lo stretching di Daniele
Molti runner chiedono a Daniele quale routine di esercizi di stretching sta seguendo durante Joy Club 6060. E a questo può rispondere Valeria Ulian, ultramaratoneta, istruttrice di pilates e compagna di vita di Daniele: “Appena finita una Maratona, Daniele utilizza molto il BlackRoll per decontrarre i subito i muscoli del polpaccio e i femorali. Sono poi importanti gli esercizi per il gluteo, il medio gluteo e gli adduttori femorali, come la tradizionale posizione del loto. Per l’allungamento generale di tutto il corpo, la sera, fa un’ora di Pancafit, esercizi di mobilità per la caviglie e di distensione della pianta e delle dita dei piedi.”

Compagni di viaggio
Tanti piedi continuano a incrociarsi con quelli dell’ultramaratoneta trevigiano, anche solo per un saluto, un incoraggiamento o per celebrare qualche ricorrenza come ha voluto fare Fabio Dal Carobbo di Quinto di Treviso che ha festeggiato il proprio compleanno con gli amici mentre correva l’intera Maratona accanto a Daniele.
C’è stato Fabrice Ambroso (classe 1991 e già due Passatore corsi), della Bushido Tri&Run, squadra bolognese di triathlon e corsa, appena costituita, che si ispira ai principi di amicizia, lealtà nei rapporti tra le persone, onestà e coraggio cardini del Bushido, codice di condotta dei samurai.
E Matteo Botteon, campione freestyle di motocross che ha parcheggiato la moto davanti ai tapis suscitando la curiosità dei clienti del centro sportivo Joy Club e di chi stava seguendo Joy Club 6060 in diretta streaming.
Poi Michele che ha dedicato la propria corsa a Piera con questa frase: “Mille desideri ha il mio cuore e qualcuno di essi sicuramente si avvererà. Loro ne hanno uno, quello di guarire… A te Piera cin tutto il mio cuore!”
Deborah De Nardi che ha completato l’intera Maratona, nonostante l’influenza e Moreno Pesce, un corridore di vertical, amputato alla gamba sinistra, una storia particolare la sua.
Molti gli amici dal Friuli Venezia Giulia come la squadra podistica udinese Aquile Friulane e Angelo Ulian, capitano storico della Sacilese negli anni ’60 e ’70, fino ad arrivare nella Nazionale dilettanti e, a 76 anni, gioca ancora a calcio, una passione che non vuole smettere.

Moreno Pesce: per spostare un limite basta salire su un tapis roulant
Tra i compagni di viaggio di Daniele c’è stato Moreno Pesce, che ha corso 6 chilometri in un’ora sul tapis. E fino a qui nulla di particolare. “Una prestazione davvero normale”, ride Moreno.
Però, il 41enne originario della provincia di Venezia, ma trapiantato ad Auronzo di Cadore, quando aveva 21 anni, ha avuto un terribile incidente in moto, proprio sulle strade del Cadore. E ha dovuto subire l’amputazione della gamba sinistra, dal ginocchio in giù.
Moreno non si è mai perso d’animo, ha iniziato a vedere la quotidianità in modo completamente diverso da prima. E ha iniziato a vivere la montagna prima esplorando a passo lento i sentieri del Veneto e del Trentino Alto Adige, poi addirittura correndo. Sarà impossibile da un punto di vista logico, ma Moreno Pesce pratica la corsa vertical e il trail.
“Daniele mi aveva parlato dell’impresa da tanto e via social la seguo dall’inizio – dice Pesce – Lo sento spesso per sapere come sta e condivido totalmente la finalità di questo suo magnifico viaggio. Avevo voglia di partecipare, ma avevo anche mille dubbi: non ero mai salito in vita mia su un tapis roulant, nemmeno prima dell’incidente e avevo paura di perdere l’equilibrio. Daniele mi ha convinto dicendomi più volte “Ma arrampichi e corri in montagna e pensi di non riuscire a muoverti su un tapis al caldo? E se cadi ti rialzi”, che è una frase che racchiude tutto di Daniele. Mi ha fatto molto ridere e ho deciso di provarci. In fondo, per spostare un limite non serve scalare le montagne, basta provare a superare le proprie paure naturali.”

Verso Lisbona a bordo tapis , siamo quasi a Valencia
Dopo ogni Maratona, Daniele pubblica sulla sua pagina Facebook (@DanieleCescoCesconetto) alcune foto della giornata di corsa, un pensiero dei pazienti del CRO di Aviano, raccolti nel libro “Continueranno a fiorire stagioni”, e calcola sulla cartina geografica l’ideale meta raggiunta, chilometro dopo chilometro, nell’ipotetico tragitto tra il Joy Club di San Vendemiano e Lisbona. Dopo la Maratona di oggi, Joy Club 6060 è quasi arrivato a Valencia.

Il vero traguardo non è quello sportivo
L’obiettivo reale di Joy Club 6060 non è il record, ma raccogliere fondi per le attività dell’Associazione Via di Natale ONLUS, che assiste i malati in cura presso il Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano (Pordenone) e i loro familiari.
Questo è il traguardo reale, se il record arriverà sarà una soddisfazione sportiva in più.

La Via di Natale
L’Associazione via di Natale ONLUS opera nei seguenti ambiti:

 Assistenza con una presenza sanitaria qualificata per le cure palliative caratterizza Hospice Via di Natale. Ospitalità dei pazienti che sono seguiti dal punto vista sanitario al Centro Riferimento Oncologico o ai familiari dei pazienti ricoverati.
 Formazione degli operatori palliativisti, gestione dei tirocini e/o stage.
 Ricerca con l’erogazione di borse di studio per medici dell’Istituto Mario Negri di Milano. Gruppo A.M.A. “aver cura della famiglia che cura”. 
Divulgazione della cultura delle cure palliative, della prevenzione e promozione della salute attraverso le conferenze, gli incontri con la cittadinanza.

 

 

 

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